1) Il dialogo tra traslitterazione e transcodificazione linguistica e culturale (Direttore: Felice Gambin)

L’unità di Verona si occuperà, innanzitutto, dell’edizione dei Dialoghi di Massimo Troiano, “tradotti nella lingua castigliana da Giovanni Miranda […] e due discorsi co’ quali si può imparare a leggere, intendere e pronunciare la lingua spagnuola” (Venezia, 1569), un testo che, nonostante sia stato poco studiato, è di straordinario interesse per l’esistenza di un’edizione bilingue che ripropone il libro del musicista napoletano, stampato l’anno precedente in Baviera, ma con l’aggiunta di una presentazione piuttosto ambigua di Alfonso de Ulloa che mette in dubbio l’attribuzione della traduzione a Juan de Miranda, indicato sul frontespizio dell’opera.
In secondo luogo, affronterà il fascino che le miscellanee spagnole generavano nei lettori italiani attraverso lo studio del Giardino dei fiori curiosi (1555), di Antonio Torquemada, in relazione al Giardino dei fiori curiosi stampato dall’italiano Orazio Celio Malespini nell’ultimo decennio del Cinquecento (Venezia, 1590) e ristampato successivamente, almeno fino al 1612, opera di cui non esiste ancora un’edizione moderna.
Infine, smitizzando il luogo comune del declino del dialogo in epoca barocca, un altro aspetto che l’unità veronese indagherà è l’ibridazione tra verità storica e finzione nel dialogo. A questo proposito, verrà realizzata l’edizione critica – con uno studio introduttivo e annotazioni storiche, lessicali e filologiche – de El bodoque contra el Propugnáculo histórico y jurídico del licenciado Conchillos (1667), un testo compilato da José Moret verso la fine del periodo oggetto del progetto di ricerca, rappresentativo dei dialoghi satirici dell’epoca e di cui manca ancora un’edizione critica moderna.
2) Il dialogo tra tipologia discorsiva e considerazioni metalinguistiche (Direttora: Selena Simonatti)

Si studieranno statuto mimetico e strutture conversazionali di alcuni dialoghi in prosa dell’arco temporale in cui si iscrive il progetto, selezionati in base alle forme argomentative, variabili situazionali e procedimenti discorsivi che orientano la natura delle interazioni, prevedendo anche verifiche sulle traduzioni coeve. Particolare rilievo sarà dato alla tradizione dei dialoghi di ispirazione lucianesca ed erasmiana, in prospettiva comparativa tra Italia e Spagna, e alla ricca costellazione di diálogos escolares e colloqui didattici, contenuti in opere lessicografiche o indipendenti, apparsi tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo, e destinati all’insegnamento dello spagnolo come lingua straniera. Si presterà ampia attenzione ai Diálogos apacibles (1626) di Lorenzo Franciosini, da studiare alla luce di alcuni frammenti dialogici della sua traduzione del Quijote (1622 e 1625), in cui risultano implicati identici procedimenti discorsivi. Dei Diálogos di Franciosini si prevede una edizione critica commentata, corredata da una puntuale annotazione storico-linguistica, che andrebbe a colmare una lacuna importante nello studio della tradizione dialogica al servizio della didattica della lingua spagnola in Europa, quella che riguarda l’Italia.
3) Il dialogo tra ibridazione e mutazione di genere (Direttora: Giovanna Fiordaliso)

In linea con i contenuti che l’unità della Tuscia intende affrontare, si studieranno l’uso e la funzione del dialogo nell’opera di Alonso Jerónimo de Salas Barbadillo (1581-1635), autore madrileno definito come uno dei più rappresentativi quanto a curiosità, sperimentazione e originalità: un approfondito esame critico della sua produzione, considerata dai suoi esordi (El caballero puntual, Corrección de vicios, El necio bien afortunado, Casa del placer honesto) fino a toccare poi le manifestazioni più mature (Don Diego de noche, Corona del Parnaso), consentirà di analizzare quanto e come il dialogo sia presente come strumento di dibattito grazie al quale trasmettere un insegnamento morale, un “ejemplo provechoso”, alla ricerca di una comunicazione allargata con un pubblico sempre più “aficionado” e “consumidor”. Obiettivo della ricerca, pertanto, sarà quello di allestire un ampio studio monografico allo scopo di indagare in profondità i meccanismi della costruzione del testo, all’interno del quale il dialogo compare come inserto di volta in volta dotato di specifiche finalità, configurandosi come un micro-testo di estremo rilievo nella più ampia architettura data dal macro-testo.
Uno studio monografico dettagliato riguarderà il dialogo inteso come micro-struttura diegetica con finalità didattiche e di intrattenimento all’interno dei trattati che l’umanista aragonese Juan Lorenzo Palmireno dedica all’Estudioso de la aldea (1568) e all’Estudioso cortesano (1573). In riferimento alla letteratura di intrattenimento, l’indagine sarà estesa anche alle facezie, “chistes” e “cuentecillos” che compongono i Diálogos de apacible entretenimiento (1604) di Gaspar Lucas Hidalgo.
4) I dialoghi militari (Direttore: Marcial Rubio Árquez)

Precisando le potenzialità di una ‘critica tematica’, ancora poco esplorata, gli obiettivi dell’unità di Pescara confluiranno, in primo luogo, nell’incremento e nel rinnovamento di strumenti computazionali ascrivibili al genere dell’arte militare del dialogo, e, in secondo luogo, nell’edizione critica in formato digitale dei Diálogos de la vida del soldado di Diego Núñez de Alba (Salamanca, 1552), tradizionalmente considerata la prima attestazione del genere nell’ambito esaminato, del Diálogo del soldado di Francisco Mexía (Valencia, 1555), ad oggi sconosciuta e priva di edizione moderna, e il Diálogo de la verdadera honra militar (Venezia, 1566), testo teorico emblematico sulla trattatistica bellica in grado di formare generazioni militari. Infine, l’unità prevede lo studio sugli aspetti storici, retorici e dialogici del genere bellico e dei suoi interlocutori militari da far confluire in un numero monografico (in rivista o in cartaceo), frutto dei risultati di ricerca presentati in un incontro scientifico che coinvolgerebbe, oltre ai responsabili delle varie unità di ricerca, esperti del settore. Constatando i risvolti dei filoni di indagine che emergono dallo studio del dialogo di matrice militare in ambito traduttologico, di critica tematica e di virtualità interdisciplinare all’interno di raccolte miscellanee di dialoghi con finalità letterarie o di impianto trattatistico e manualistico, lo scopo è quello di individuare il trattamento del tema militare nelle sue molteplici segmentazioni, in modo da determinare le sue effettive caratteristiche.